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lunedì 5 maggio 2014

Un posto a Filadelfia - A place in Philly - Charles Bukowski

 Dedichiamo questa poesia di Charles Bukowski a tutti i giovani artisti, a chi si sacrifica per fare ciò che ama, a chi rinuncia all'agio per inseguire se stesso. A chi ha fame e si nutre della sola arte.

non c'è niente come esser giovani
e affamati,
vivere in camere ammobiliate
e far la parte dello
scrittore
mentre gli altri hanno
i loro mestieri e
i loro averi.
non c'è niente come essere
giovani e
affamati,
ed ascoltare Brahms,
a pancia sgonfia,
manco un'oncia di
grasso,
allungati sul letto
nel buio,
fumando una sigaretta
rollata alla bell'e meglio
e lavorando sulla
ultima bottiglia di
vino,
i fogli che hai
scritto sparsi per
terra.
ci sei passato sopra,
avanti e indietro e di traverso,
sui tuoi capolavori che saranno
letti
all'inferno
o forse
masticati da un
topino
curioso.
Brahms è l'unico
amico che hai,
l'unico che vuoi,
lui e la bottiglia
di vino,
mentre capisci che
non sarai mai
cittadino del
mondo,
e se arriverai
vecchio
fino in fondo
lo stesso non sarai mai
cittadino del
mondo.
vino e Brahms
si mischiano ben bene mentre
guardi le
luci
rincorrersi
lungo il soffitto,
per gentile concessione
delle auto
di passaggio.
tra un pò dormirai
e certamente
domani
aumenterà
la mole
dei tuoi capolavori.


English version

 there's nothing like being young
and starving,
living in a roominghouse and
pretending to be a
writer
while other men are occupied
with their professions and
their possessions.
there's nothing like being
young and
starving,
listening to Brahms,
your belly sucked-in,
nary an ounce of
fat,
stretched out on the bed
in the dark,
smoking a rolled
cigarette
and working on the
last bottle of
wine,
the sheets of your
writing strewn across the
floor.
you have walked on and across
them,
your masterpieces, and
either
they'll be read in
hell,
or perhaps
gnawed at by the
curious
mice.
Brahms is the only
friend you have,
the only friend you
want,
him and the wine
bottle,
as you realize that
you will never
be a citizen of the
world,
and if you
live to be very
old
you still will never
be a citizen of the
world.
the wine and
Brahms mix well as
you watch the
lights
move across the
ceiling,
courtesy of
passing
automobiles.
soon you'll sleep
and
tomorrow there
certainly
will be
more
masterpieces.



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giovedì 27 febbraio 2014

Voglio rivelarti



 (nell'immagine un'opera dello street artist Dran)

Di rivelarti io aspiro

d'ogni me, e di passati

di ciò che il tempo

ebbe a nutrirmi,

dei pasti avariati

e quelli squisiti

delle notti a digiuno

dei veleni

e dei cibi

eterni.



Di come divorai la fetta

e in fretta ne piansi.

Di come la mente inganno

mi rese ogni clamore.

Dell'oro che descrissi

e lo scoprii stagno,

di quando fuggii dal cielo

per seppellirmi nella neve,

del cuore che resi muro

e corrosi delle mie lacrime,

di come a volte rinasci

o senza nascere si muore.

A.
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giovedì 13 febbraio 2014

L'uomo ombra


(nella foto: Autoritratto con la morte che suona il violino di Arnold Bocklin)

Sono l'uomo ombra
il vuoto mi divora
e nel vuoto ho dimora.
All'ora dagl'umani sgombra

son devoto, al silenzio pegno
faccio dell'anima mia
allor che libera è la via
m'ergo a sommo del regno.

Dello spettro non disturbar
lamento e il perpetuo pianto
solo, quel cuore d'amianto
i sonni dolci lasciate tormentar.

Amar non riesco senza deliri
mio è l'eterno, mio l'incanto
questo il destino che millanto
d'essere imcompreso tra i sospiri.

Capire, oh mortale, non potrai
dai cuori bevvi lacrime d'oro
tremanti singulti tuttora imploro
d'amar l'abisso io smisi mai.
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