venerdì 25 ottobre 2013

Invito ad "Essere Emanuele Miriati". Teatro Tor Bella Monaca



Parlare di arte è ingombrante, parlare di teatro è obsoleto, esprimere opinioni o giudizi è poco utile alla fine e cosa ci rimane? La possibilità di parlare della vita. La vita nuda e cruda, schietta, spontanea e anche parecchio volgare, cruenta. Questa visione ci viene proposta da Riccardo Goretti, giovane attore che si sperimenta da anni sulla scena italiana, cominciando con la collaborazione nella compagnia Gli Omini, ormai terminata e subito riaffermandosi con idee molto ben riuscite. Il suo tentativo è quello di rivelare-documentare vita, esseri umani, a partire da quelli più vicini a sé, operazione già messa in atto con il precedente spettacolo “Annunziata detta Nancy” . Una sorta di neorealismo non programmato, o forse sì, ma sicuramente messo a disposizione senza troppi ricami. E’ troppo forte infatti la necessità di immedesimarsi in qualcun altro, per capire certi aspetti della realtà che spesso sfuggono, perché siamo disattenti, egoisti, indifferenti, superiori, incapaci…è utile indossare un’altra pelle per un po’, magari per vedere quanto sotto di essa non siano così diversi i battiti di un medesimo organo pulsante; è utile per capire quanto certi impulsi nervosi e certe spinte viscerali non siano poi così assurde rispetto alle nostre. Che reazioni chimiche ci sono in un altro corpo? Chi siamo noi? Chi è questo Emanuele Miriati? E cosa diventiamo con lui? Sicuramente tutti siamo Emanuele Miriati, perché lui assomiglia un po’ alla purezza, all’infanzia, all’incoscienza che ognuno di noi in qualche modo ha percepito nella propria vita. E. M. è così trasparente che riflette limpidamente le sfumature e i colori nei quali si imbatte. Cerca di incontrare davvero chi ha davanti e spesso è così privo di filtri che è imbarazzante, la sua visione delle cose è comica da morire e anche tragica; lui nella pozza di fango non va a specchiarsi, ci si tuffa dentro fino al collo: e pensare che c’è anche chi la scansa. C’è un certo divertimento, anche parecchio esagerato spesso, nel suo volersi tuffare in ogni polla come una piccola peste. Ce ne racconta e ce ne fa vedere di tutti i colori, ci apre la sua vita, senza giudizi, senza bisogno di maschere o filtri per benpensanti, idealisti e sognatori. La sua vita è quella, imperfetta, incasinata, un po’ puttana e alla fine che ci deve fare? Nonostante i viziacci, le sfortune e una società che non permette certe espressioni e certi comportamenti, lui vive e vive intensamente e dà voce a quegli aspetti che di solito a tutti noi fanno tappare occhi, orecchi e bocca. Perché alla fine poi, si sa che la fine di ogni cristiano è la stessa, che ci piaccia o no e quella tomba in scena, ammessa come unica scenografia, ce lo ricorda in ogni istante che passa.

Racconto, confessione esilarante di un universale Emanuele Miriati; la storia di un uomo che ha dell’eccezionale, dell’incredibile pur essendo semplice e a volte neanche troppo bella da rivelare, che ci ricorda il Cioni Mario del Benigni in Berlinguer ti voglio bene.

Come non concludere con un motto del tutto toscano, come si presenta questo spettacolo, (che poi si intreccia anche con altre storie, altri personaggi amici di E.M. che di toscano hanno poco), omaggiando il grande Carlo Monni, recentemente scomparso:


Eppure, la natura ci insegna
sia su' i monti, sia a valle
che si po' nascer bruchi
pe' diventa' farfalle.

Noi semo quella razza
che l'è tra le più strane
che bruchi semo nati
e bruchi si rimane.

Quella razza semo noi
l'è inutile far finta:
c'ha trombato la miseria
e semo rimasti incinta.


Vi invitiamo quindi calorosamente a vedere ESSERE EMANUELE MIRIATI
Valentina Nesi

di e con Riccardo Goretti
collaborazione ai testi e alla scena Emanuele Miriati
Collaborazione tecnica Duccio Burberi
Realizzazione tomba Francesco Bresci
Foto Silvia Bavetta

Nata Teatro e Armunia

in collaborazione con Arti Vive Habitat
e con Accademia Amiata Mutamenti Factory
e con Centro Culturale La Gualchiera – Montemurlo
distribuzione Fonderia CultArt

DOMENICA 27 OTTOBRE 2013 al TEATRO TOR BELLA MONACA

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