sabato 16 febbraio 2013

L'archivio di Claudio Morici, Teatro dell'Orologio. 12-17 febbraio. Recensione


Gli uomini chiamano caso quello che non capiscono (cit. L'archivio, di C.Morici)


Ed ora siam lì che fissiamo il tombino, pronti ad un gesto estremo: scendere nelle fogne, raggiungere l'archivio, smarrirci, ritrovarci. O ritrovare gli oggetti che avevamo fino a qualche giorno fa. Giovedì, appunto, il giorno in cui andando via dal Teatro dell'Orologio dopo aver assistito all'Archivio di Claudio Morici, abbiamo smarrito un'agenda con parole preziose, che un po' sono anch'esse specchio della nostra storia. Ecco, sotto, da qualche parte, non l'inferno, ma un limbo, un limbo con le pareti fatte di libri in cui sono contenute le storie di tutti, le vostre, le nostre, poi qualche pagina sbiadita, qualcosa che forse tornando indietro avremmo la possibilità di fare diversamente. Capita di sbagliarsi, ma non sempre esiste la possibilità di riparare; curioso che la nostra agenda sia stata poggiata distrattamente su un sedile del tram 2 proprio dopo aver scritto qualche appunto sullo spettacolo. Che ci sia qualcosa che esuli dal nostro controllo, che ci sia qualcosa di più di una semplice finzione teatrale nello spettacolo di Morici? Vogliamo scendere, come i tre improvvisati rapinatori, quelli del "un solo colpo e ci sistemiamo", i quali per sfuggire al fuoco della polizia si infilano nelle fogne e perdono l'orientamento. È forse però, qualcosa che va al di là della loro reale volontà di ritrovare l'uscità, un ritorno "magico" sempre in quello stesso archivio sotterraneo, qualunque strada essi prendano. Una situazione grottesca, che rende i tre personaggi apparentemente comici, ma che oscilla continuamente tra ironia e drammaticità. Perché è sì una situazione buffa e paradossale, ma al tempo stessa critica, ed è proprio in certe situazioni al limite che inevitabilmente si è spinti ad interrogarsi su se stessi. Il misterioso archivio sotterraneo diventa presto un limbo interiore, un non-luogo all'interno del quale ripercorrere la propria vita per fare i conti con ciò che si è; un'analisi di sé che forse oggi si sta perdendo sotto le vesti pesanti dell'apparenza per appartenere a un mondo di vile schiavismo, nel quale interpretiamo il doppio ruolo di schiavisti e di schiavi - di noi stessi - un'esigenza che Claudio Morici ha voluto raccontare attraverso una magica favola teatrale. Non sempre però è così facile, quasi mai lo è, un archivio all'interno del quale correggere in corsa le nostre scelte non c'è, in questo veniamo catturati, incantati dall'allettante illusoria possibilità di redenzione, ma al tempo stesso traditi dal gioco scenico. Dunque questo archivio non è tanto un "come sarebbe bello se", ma è piuttosto una medicina preventiva per non oltrepassare il punto di non ritorno della nostra storia individuale. Gli attori (Claudio Morici, Corrado Scalia e Fabio Chi) si muovono bene in quella gocciolante distilleria di storie, nonché gradevole habitat scenico di  Cinzia Lo Fazio, accompagnati dal misterioso custode (l'ottimo Nanni Candelari) e dall'apparizione di quella donna leggera e fluttuante che è Sophia (Beatrice Fazi), ispirata probabilmente al romanzo Il mondo di Sophia di Jostein Gaarder, rappresentante dunque la sapienza. Bravura e simpatia pur dovendo fronteggiare un testo a tratti ridondante, per questo limitante dal punto di vista espressivo che non consente loro di allontanarsi troppo da quella prima fotografia iniziale. Nonostante ciò è uno spettacolo particolarmente interessante, di cui si coglie facilmente l'essenza e assolve il compito cui uno spettacolo dovrebbe tendere: far riflettere sull'uomo, senza prendersi troppo sul serio.
A.G.

L'ARCHIVIO
scritto e diretto da Claudio Morici
con Claudio Morici, Fabio Chi, Corrado Scalia, Nanni Candelari e la partecipazione di Beatrice Fazi
scene: Cinzia Lo Fazio
costumi: Carlotta Polidori
foto di scena: Cristian Gennari
ufficio stampa: Rocchina Ceglia

dal 12 al 17 febbraio ore 21.30, domenica 18.00 presso

TEATRO DELL'OROLOGIO (Sala Grande)
via dei Filippini 17/A - Roma
biglietti: intero €12 - ridotto €10 - INFO E PRENOTAZIONI

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