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mercoledì 16 gennaio 2013

Riflessi della settimana teatrale: consigli e sconti

Sbirciando facebook, ci rendiamo conto che spesso il nostro peregrinare per teatri ci fa perdere i momenti più alti dell'esistenza televisiva. Mentre milioni di italiani annaspavano davanti ad un televisore, per godersi lo spettacolo - mal riuscito - della sfida Santoro-Berlusconi, noi eravo circondati da mura amiche. Ogni sera sono le stesse cose, le stesse facce, la stessa monocorde litania. Davvero vi accontentate di essere spugne del niente? Davvero accettiamo l'avanzata silenziosa di un'esistenza spenta, asettica, telebombardata? Noi abbiamo visto la scorsa settimana una compagnia di giovani, la cosa più bella che abbiamo potuto constatare è quanto fossero vivi. Noi tutti dovremmo dire: voglio vivere, voglio essere vivo! Voglio incanto, storie, avventure. Perché è proprio l'assenza di linfa vitale a provocare le crisi, è l'assenza di reazione a provocare l'annientamento. Reagire dunque, affacciatevi sulle strade, entrate nei teatri, ne uscirete probabilmente vivi. Tanto poveri lo siamo già, la scelta è tra dei poveri morti o dei poveri vivi. Vi diciamo subito che questa settimana un qualcosa di vivo arde nel quartiere testaccio, il cinema Greenwich festeggia i vent'anni di attività; per l'occasione, nelle tre sale, verrà proiettato martedì 15 Les enfants du Paradis di Marcel Carné, inedito capolavoro appena restaurato dalla Cineteca comunale di Bologna: l'ingresso è libero! Se vivere fosse soltanto una mera accettazione della realtà sarebbe riduttiva la nostra presenza su questa terra, fortunatamente esiste la complessità, tale a volte da essere incomprensibile. Così come può essere un cambio d'identità, una spinta che nasce da una pulsione, intimamente inafferrabile, ma che si può tentare almeno di cogliere al Teatro dei Conciatori con Il grande mago, monologo di Vittorio Moroni, voce di un padre che diventa madre, interpretato da Luca De Bei. E cos'è vita se non possediamo almeno la curiosità, non vorreste scoprire cosa si nasconde in Abbascio 'a grotta di Antonio Diana in scena al Teatro Millelire, in cui sette attori ingabbiati in una simbolica grotta raccontano e vivono esperienze diverse di violenza? Cosa dire invece di chi coraggiosamente si affaccia sul mondo, facendolo attraverso il lavoro più duro del mondo? Al Teatro Sala Uno, gli allievi del terzo anno di Teatro Azione diretti da Paolo Zuccari, affronteranno Orestea. Uno studio, tratto dall'opera di Eschilo, un lavoro sulla passione e sulla potenza della paura: giovani, e in quanto tali, da sostenere. È pronto a risvegliare i palati, e i desideri, più assopiti, Il profumo del tè alla cannella di Arianna Di Pietro nell'intimo spazio del teatro Stanze Segrete, seconda tappa del viaggio attraverso "i sapori dell'eros". In un luogo segreto, tre cani competono per ottenere l'agognato collare bianco e con esso la qualifica di cane antiterrorista di élite: è ciò cui assisterete al Teatro Belli, dove per l'attesissima regia di Jacopo Gassman è in scena La pace perpetua di Juan Mayorga. Quale spinta può definirsi più vitale di una rivoluzione? Quella di Beckett ha mutato il paesaggio del teatro e della letteratura novecentesca, con Wordstar(s)  Ugo Pagliai rende omaggio al grande scrittore al Teatro Vascello. Il Teatro Arcobaleno rispolvera un classico, La pace di Aristofane, grazie alla Compagnia Castalia, antica e divertentissima commedia sul tema della guerra e della pace tra i popoli. Amato o odiato che sia, vivo è quel che conta, volto storico del teatro italiano, Gabriele Lavia e la sua lettura di Tutto per bene di Pirandello saranno al Teatro Argentina fino al 23 gennaio. Perché invece non lasciarsi tentare da Paolo Poli, il quale debutta all'Eliseo con Aquiloni, spettacolo liberamente tratto da Giovanni Pascoli. Anche il Piccolo Eliseo vive e pulsa, dell'amore possessivo e infantile tra Michele Riondino e Maria Sole Mansutti, protagonisti di siamosolonoi. Non potremmo immaginare il nostro tempo senza Woody Allen: non sapremmo dire se sia un bene o un male, è già difficile pensare la sua immagine senza il suo alter ego vocale Oreste Lionello, come deve essere vederlo in un altro corpo? Antonello Avallone è regista e interprete al Teatro dell'Angelo di La Dea dell'Amore, per la prima volta sulle scene italiane. Forse però è troppo tardi per sperare di salvarci, tanto vale rivolgersi ai piccoli eroi di domani: la gabbianella e il gatto, celebre favola di Luis Sepùlveda è al Teatro Vascello fino al 20 gennaio (sabato alle 15.00); al Teatro Le Maschere la Compagnia Il Laborincolo presenta una versione inedità della fiaba dei Grimm 7 in un colpo, tra stoffe, bottoni e teatro di figura. Respirate, toccatevi, siete vivi: buon teatro.

Riepilogo
- Il grande mago, regia Giuseppe Marini, Teatro dei Conciatori, 15 gennaio - 3 febbraio (ridotto! €18 €8, info e prenotazioni)
- Abbascio 'a grotta, regia Antonio Diana, Teatro Millelire, 15 - 20 gennaio (ridotto! €12 €6.50, info e prenotazioni)
- Orestea. Uno studio, regia Paolo Zuccari, Teatro Sala Uno, 16 - 27 gennaio (€8 - €12, info e prenotazioni)
- Il profumo del tè alla cannella - I sapori dell'Eros, regia Annalisa Biancofiore, Teatro Stanze Segrete (€10 - €13, info e prenotazioni)
- La pace perpetua, regia Jacopo Gassman, Teatro Belli, 8 - 20 gennaio (ridotto! €18 €10, info e prenotazioni)
- Wordstar(s), regia Giuseppe Marini, Teatro Vascello, 8 - 20 gennaio (ridotto! €20 €8, info e prenotazioni)
- La pace, regia Vincenzo Zingaro, Teatro Arcobaleno, 18 gennaio - 24 marzo (ridotto! €18 €9, info e prenotazioni)
- Tutto per bene, regia Gabriele Lavia, Teatro Argentina, 16 - 27 gennaio (ridotto!€18 €14, info e prenotazioni)
- Aquiloni, con Paolo Poli, Teatro Eliseo, 15 gennaio - 3 febbraio (ridotto! €13 €10, info e prenotazioni)
- siamosolonoi, regia Circo Bordeaux, Piccolo Eliseo, 8 - 20 gennaio (ridotto! €22 €13, info e prenotazioni)
- La dea dell'amore, regia Antonio Avallone, Teatro dell'Angelo, 26 dic - 3 febbraio (ridotto! €25 €16, info e prenotazioni)

BAMBINI
- La gabbianella e il gatto, Teatro Vascello fino al 20 gennaio (ridotto! €10 €5.50, info e prenotazioni)
- 7 in un colpo, Teatro Le Maschere, fino al 20 gennaio (€7.50, info e prenotazioni)

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venerdì 11 gennaio 2013

Bukowski - A night with Hank. Teatr Millelire fino al 13 gennaio. Recensione



Torniamo per la prima volta in questo nuovo anno al Teatro Millelire in veste formale. Lo avevamo lasciato con panni informali, nelle prime ore del primo gennaio, dopo la piacevole serata offerta a base di lauti pasti, buon vino, spettacolo e intrattenimento. Un tentativo di corruzione? No, abbiamo pagato e mal volentieri rinunciamo alla sincerità.
C'è odore di ascelle. O forse è quel che si è tentati di sentire, perché quando si parla di Bukowski ci si aspetta sempre alcol, prostitute e una certa puzza di sudore. Il rischio però è quello di cadere in trappola, di costruirsi delle false aspettative, di identificare lo scrittore coi suoi vizi, la sua opera col suo stile di vita, tanto da desiderar più che i libri, il proprio autore: vogliono il Bukowski ubriacone e che parla di puttane, io glielo do. Ciò che sei spesso ti incatena. Francesco Nikzad (giovane e promettente drammaturgo) ci propone una versione inusuale, non un collage di brani estratti dai libri o una lettura, ma un testo originale che esce dai binari di una troppo facile e abusata ricostruzione (ormai quasi un cliché) del Bukowski circodanto da bottiglie e donnine, restituendo il suo pensiero piuttosto che la sua immagine amplificata dal mito. Protagonista non è Bukowski, ma Charles, in un'insolita sbronza di sobrietà, non beve da quattro giorni, senza Linda Lee – uscita, doveva rientrare subito - solo, sepolto nelle proprie fragilità di vecchio ubriacone perdente. Si svela, prende coscienza, accende e spegne le luci di quei pensieri che forse affiorano troppo nitidi, troppo reali. Accende e spegne, per raccontare agli altri, per raccontare a se stesso, in una solitudine fatta di carta da pacchi marrone. È il Charles più nascosto, quello dell'uccello azzurro nel cuore, che ama e ne sente l'urgenza, che racconta della famiglia, che con uno sforzo doloroso affronta il male sofferto e resiste ai richiami della bottiglia. Intimo, debole, nudo. È tutto quello che meno ci si sofferma a considerare, accecati come siamo dal fascino dell'artista sregolato. Ma il vecchio Hank, cui da giusta voce e corpo Roberto Galano, non è un animale da circo, ma solo un uomo da capire, una notte, usa sola, in cui si ha la fortuna di stare soli con lui. C'è spazio ovviamente per alcune citazioni del celebre scrittore e poeta, che ben si incastrano con la drammaturgia di Nikzad, creando una sinuosa continuità tra questa e gli estratti, i quali arrivano a tagliare l'aria come fendenti di luce di una lampadina oscillante, illuminazioni furtive di verità.
Con una voce arroccata da fumo e alcol, un corpo stanco e decadente, cavalcando i silenzi e le immagini del testo come un uccello azzurro plana sulla solitudine notturna, in un edificio scenico da lui stesso pensato e diretto per evocare l'immagine di un uomo impacchettato, Roberto Galano oltrepassa il mito riuscendo a trasmettere – in un faccia a faccia spesso ravvicinatissimo che a volte diventa persino contatto fisico con lo spettatore – un Bukowski più autentico di tante altre sue caricature. La soddisfazione di molti fan ne è probabilmente la prova più tangibile. 
Alessandro Giova




BUKOWSKI – A NIGHT WITH HANK
di Francesco Nikzad
regia e interpretazione: Roberto Galano
compagnia: Teatro dei Limoni – Foggia

8 – 13 gennaio ore 21.00, domenica 18.00 presso

TEATRO MILLELIRE
Via Ruggero de Lauria 22 – Roma
Biglietti: intero €12 - ridotto €8 (prenota ora)

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lunedì 7 gennaio 2013

Lo spettro - Charles Baudelaire

(nell'immagine: Sun, di Edward Hopper)

***
Come gli angeli dall'occhio fulvo
tornerò nella tua alcova,
scivolerò senza rumore verso te
con le ombre della notte,

e ti darò freddi baci
come la luna, o bruna, 
e carezze come un serpente
che striscia intorno ad una fossa.

Quando verrà il livido mattino, 
troverai il mio posto vuoto
e resterà il freddo fino a sera.

C'è chi usa la tenerezza,
sì, ma io regnerò sulla tua vita
e sulla tua giovinezza col terrore!


Le Revenant
Comme les anges à l'oeil fauve,
Je reviendrai dans ton alcôve
Et vers toi glisserai sans bruit
Avec les ombres de la nuit;

Et je te donnerai, ma brune,
Des baisers froids comme la lune
Et des caresses de serpent
Autour d'une fosse rampant.

Quand viendra le matin livide,
Tu trouveras ma place vide,
Où jusqu'au soir il fera froid.

Comme d'autres par la tendresse,
Sur ta vie et sur ta jeunesse,
Moi, je veux régner par l'effroi.


— Charles Baudelaire
 
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