venerdì 21 dicembre 2012

La città di plastica, Teatro Ambra alla Garbatella, 18 - 23 dicembre. Recensione

E poi esci dal teatro coi lucciconi negli occhi, portando via qualcosa che assomiglia alla vita vera. Come petali di un fiore che appassisce, abbiamo lasciato cadere piccoli frammenti di integrità, li cerchiamo tra le poltrone del Teatro Ambra alla Garbatella, non ci sono; aleggiano ancora, sotto i riflettori ormai spenti, dietro il sipario chiuso, dove una donna sola è stata capace di darci tanto, di posarsi in quella voragine creata nell'anima, adagiarsi con dolcezza, col viso e sorriso gentili. La città di plastica racconta tre storie, dove storia qui assume il volore di autentico, quelle comunemente dette storie vere. Tre monologhi che prendono spunto dalla vita di tre ragazze: Neda Salehi Agha Soltan, la studentessa uccisa a Teheran durante le proteste divampate dopo le elezioni presidenziali del 2009 e barbaramente represse dal regime; dall'Afghanistan, la storia di Hanifa e delle migliaia di ragazze che per sfuggire allo strazio dei matrimoni combinati si danno fuoco; infine la storia di Rose dal Kenya, ragazza che come tante è costretta a lavorare nelle nubi tossiche della città di plastica, nelle serre sul lago Neivasha, dove le multinazionali delle rose gestiscono un business milionario. Storie tremendamente e drammaticamente vere, raccontate con malinconica leggerezza. 
Secchi di metallo, pali che sono le colonne della città di plastica, teli, rose. Questo è tutto ciò che c'è e si vede, non molto ma è quel po' che basta. Il resto lo mette Claudia Campagnola, evoca voci e paesaggi, respiri di terre ignote e lontane, tutto ciò che non c'è sul palco diventa quel che più si vede. I nostri occhi vedono attraverso i suoi. Un viaggio a piedi nudi nel dolore dimenticato, con un sorriso che si specchia nelle acque del lago Neivasha, nel vetro di una macchina che Neda non può guidare, o uno specchio che Hanifa, per conquistarsi la libertà, non avrà forse più il coraggio di guardare. Un dolore che emerge gradualmente, come l'ombra di una luce che comunque loro si sforzano di portare ancora sul viso: la regia di Norma Martelli e l'interpretazione della Campagnola, hanno proprio il pregio di muoversi delicatamente intorno all'argomento. Un lavoro di grande sensibilità. Ma certo un corpo e una voce non bastano a ricreare la vita partendo dal reale, c'è bisogno di un'operazione drammaturgica che intelligentemente attinga dal vero mutandolo in linguaggio teatrale. I tre monologhi confezionati da Silvia Resta e Francesco Zarzana sono la testimonianza diretta di una sintesi che tramuta la verità in teatro, senza cadere nella pura teatralità, ma mantenendo un'equidistanza tra questa e la realtà. È quel senso del vero che vive di attimi, una sera, un'ora, quel compromesso che si accetta se è credibile. Un accordo accettato da molti; e c'è silenzio in sala, silenzio partecipe di chi non è spettatore, ma semplicemente è. Qualcuno quel compromesso se lo porta ancora dentro, luccicante di commozione e di rabbia. Uno di quegli spettacoli in cui non si fanno i complimenti all'artista, ma lo si ringrazia. I complimenti si fanno al pubblico che decide di andarci, perché ha scelto qualcosa di bello e importante. 

Alessandro Giova

La Città di Plastica rappresentato con successo a Roma per la Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne, ha ricevuto il patrocinio di ALDA - Association of the Local Democracy Agencies (sede presso il Consiglio d'Europa di Strasburgo), di Roma Capitale – Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico, della Regione Lazio - Assessorato alla Cultura Arte e Sport, della Provincia di Roma – Assessorato alle Politiche Culturali, ed è stato invitato quest’anno nella rassegna internazionale “Migraction 5” al Theatre de l’Opprimé di Parigi. Lo spettacolo sostiene il WFP - Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite. Nel Foyer del Teatro Ambra alla Garbatella, per il periodo della rappresentazione, sarà esposta "Tutto sulla sua testa", mostra fotografica a cura del WFP – Programma Alimentare Mondiale


LA CITTA’ DI PLASTICA
nel giardino dei sogni
di Silvia Resta e Francesco Zarzana
con Claudia Campagnola
scene Camilla Grappelli e Francesco Pellicano
suono David Barittoni
regia Norma Martelli

poesia di Forough Farrokhzad letta da Antonella Civale

dal 18 al 23 dicembre presso

TEATRO AMBRA ALLA GARBATELLA
piazza Giovanni da Triora 15 – Roma
Biglietti: intero €18 - ridotto € 10, info e prenotazioni

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