venerdì 27 aprile 2012

Una poesia di Alberto Bevilacqua

(nell'immagine: The Love Letter di Thomas Sully)


con te
è lo stesso privilegio ogni giorno:
l'esserci già destinati e ancora ignorare
come si fa a morire
(A.B.)

***

amore
distanza che mi tocca con mano
dal suo ambiguo lontano accontenta voglie,
sotterfugio e presagio:
è il dolore che si strazia con l'incanto

occorre tutta la memoria
per tanta storia mai vissuta:
di te mi accorgo solo ora
mia gioia oltrepassata
- qui aspetto
anche se nulla m'invita
che non sia l'eterno invito che da sempre
risorge da se stesso se deluso

sopravvivi, sopravvivi, ragazzetta
arcana come un graffito
nel tuo occhio girato
a guardarmi per l'ultima volta,
occhio che si vela nel vivere e si svela nell'addio

la seduzione, a volte, credimi
è l'essere zero con chi tutto si crede

 (da: Poesie)
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lunedì 23 aprile 2012

Raep_Racconto del presente. Teatro Argot. Fino al 29 aprile


   

Tiziano Panici e Mauro Santopietro protagonisti di Raep, finalista Premio Scenario per Ustica 2011. Al Teatro Argot va in scena la nuova drammaturgia contemporanea. Del presente, per il presente.

*** 

Partiamo dalla fine, dal momento in cui si smorzano gli applausi e Mauro Santopietro fa un appello alla platea: "Sostenete la drammaturgia contemporanea". Un appello, un invito, un tema che sta a cuore al giovane drammaturgo e attore Santopietro, non solo perché parte interessata, ma perché se è vero che il vecchio è il nostro punto di partenza che ci ha portato ad essere ciò che siamo oggi, è pur vero che attraverso il nuovo si immagina il futuro e tracciano le linee del progredire. Se il teatro può e deve avere un futuro, questo deve necessariamente passare dalla nuova drammaturgia contemporanea. Un passo delicato, nel vuoto e ansimante mondo in cui si muove, ma che può cogliere dal presente forme e linguaggi che parlino del e "per" il presente. Da questa spinta nasce "Raep_Racconto del Presente", spettacolo finalista al Premio Scenario per Ustica 2011, il quale prende spunto da due fatti di cronaca per portare alla "penombra della ribalta" due figure simbolo di questa modernità in crisi: un operaio e uno studente. In uno spazio buio, minimalista, delimitato da un quadrato di terra, perimetro di passaggio di un oltremondo all'interno del quale si incontrano le loro vite spezzate. Un recinto emotivo che racchiude voci inascoltate dal quale si libra un grido doloroso, rabbioso, passando soprattutto dalle parole di uno studente - ottimamente interpretato da Tiziano Panici - al quale non è riconosciuto un futuro. L'unico domani possibile diviene allora quello di una pace eterna. Dal lato opposto, un uomo che la sua vita l'ha vissuta ed avrebbe continuato a viverla. 

Un incontro/scontro che prende corpo teatralmente in una ricerca linguistica intensa e poetica, al fine di creare una musicalità - un rap - attraverso il ritmo e la rima. Un poema moderno all'interno del quale la parola assume un carattere dominante ma non esclusivo: ad essa si devono accompagnare le luci, le suggestioni visive, le penetranti melodie di Sina Habibi, l'intensità dei corpi.  Il tutto diviene un unico corpo emotivo che pulsa, reclama spazi, strappandoti dalle seggiole per farti masticare terra, per scavare un canale e piantarci un seme. Un racconto del presente PER il presente ed UN futuro. Una travolgente esperienza teatrale, fornita da due attori giovani, la cui giovane età per una volta non è motivo di giustificazione, bensì uno stimolo a proseguire lungo la strada intrapresa, affinché non si debba arrivare a dire, un giorno, che l'unica via per il teatro è la morte bianca.

Alessandro Giova


RAEP _ Racconto del presente
di Mauro Santopietro
Con Sina Habibi, Tiziano Panici, Mauro Santopietro

Finalista Premio Scenario per Ustica 2011
Una produzione Ar.Tè Teatro Stabile d’Innovazione di Orvieto
di Mauro Santopietro Con Sina Habibi, Tiziano Panici, Mauro Santopietro
musiche dal vivo Sina Habibi
disegno luci Alessandro Calabrese
progetto visivo Andrea Giansanti

fino al 29 aprile 2012

TEATRO ARGOT
Via Natale del Grande 27, Roma
ore 20.45 - domenica 18.45

Biglietti: €13 - Ridotto Atrapalo € 8
 
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martedì 17 aprile 2012

Casualità sospese

(nell'immagine: un'opera di Enrico Schinetti)

E poi s'incontrano in posti vuoti
le inattese fatalità dei destini,
magma di vite e coincidenze.

Hanno gli occhi bassi, sui fogli
risoluti di vite pianificate;
si tuffano in guizzi d'inchiostro
e scrutano solo ipotesi non dette
nell'affrettarsi del frastuono, binari..
delle porte che vomitano gente,
schermi filtranti pixel emozianali.

Senza sussulti svaniscono infine
come il ghiaccio dai vetri al mattino;
sarebbe potuto è stato e non fu
altro che un passeggero miraggio
un punto in movimento, pensiero
ipotetico; - ed è già folla indistinta.

Matteo Di Stefano
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giovedì 12 aprile 2012

Bolle di sapone, Filippo Giardina - Teatro dei Satiri. Recensione


La satira vietata ai minori di Filippo Giardina al Teatro dei Satiri fino al 22 aprile.

Geniale! Scriverei una recensione spoglia, senza pensieri articolati, con solo quel geniale a lasciare il lettore interdetto. Probabilmente però è un aggettivo che non verrebbe capito, mentre il significato di quel geniale può afferrarlo soltanto chi ha guardato o guarderà lo spettacolo di Filippo Giardina. Il Fondatore di “Satiriasi – L'officina della satira”, presenta al pubblico il suo quinto monologo satirico. Uno spettacolo di Stand-up comedy, genere poco cavalcato in Italia, ma che proprio grazie a Giardina si sta ora facendo largo.
Geniale, una parola abusata e sulla bocca di tutti. Svuotata, impoverita, lanciata nell'arena per mancanza di conoscenza, di spirito critico, di senso del bello, di linguaggio, o anche perché forse ormai è di moda. Filippo Giardina non è un uomo geniale. Il suo spettacolo non è geniale. È molto di più. È probabilmente un uomo che si è chiesto cosa è la satira, cosa comunicare attraverso essa, come comunicare nell'epoca in cui tutto è geniale. Soprattutto, come poter risollevare un genere, tanto svilito da quei personaggi geniali e televisivi: risate vuote, satiri asserviti, ammiccanti, pseudo-politicanti, che per non compromettersi scendono a compromessi, dicono ciò che il luogo comune impone, strizzano l'occhio allo spettatore compiaciuto. Il linguaggio di Giardina capovolge questo sistema consolidato e inerte, corrode e butta i semi di una satira dissacrante, che non risparmia, che non si piega, libera e viva, priva di quegli odiosi ammiccamenti, rovesciando luoghi comuni e il comune sentire, dicendo tutto quel che non avremmo pensato di ascoltare o non avremmo voluto. I temi sono quelli più noti: politica, preti, meritocrazia, omosessualità, donne e altro ancora. Vengono però tritati e mostrati sotto una nuova luce, feroce, insolita, affrontati con scaltrezza, e non privi di profondi spunti di riflessione. Tesi portate all'assurdo ma che lasciano trasparire una logica forte innescando il dubbio che potremmo trovarci di fronte a soluzioni ineccepibili. E se fosse davvero così? Se davvero occorresse aumentare gli stipendi ai politici? Se davvero i preti pedofili fossero le vere vittime? Forse qualcuno potrà obiettare: “Non sono d'accordo”. A questi risponderemo: obiettivo della satira è l'invettiva e non il consenso, il vero satiro provoca e non ammicca, può affermare sostenendo il contrario. Il satiro lancia, sta al pubblico saper raccogliere. Il vero scopo è dunque la reazione: che sia essa una risata (piena e riflessiva) o uno sdegnato grido. Giardina sa farlo, sa mordere, nonostante poi nessun grido si sia levato e tutti abbiano riso di gusto. Segno buono, nonostante l'acre e pungente linguaggio vietato ai minori di 18 anni, addolcito da un sorriso tenero e una faccia da ragazzone buono. Una ventata d'aria fresca; il resto è roba da ammiccatori, da comici svenduti, da personaggi geniali.

Recensione a cura di Alessandro Giova


BOLLE DI SAPONE: ESISTENZIALISMO SATIRICO DA 4 SOLDI
di e con Filippo Giardina

Regia di Giorgio Montanini
Ufficio Stampa: Rocchina Ceglia - 3464783266

dall'11 al 22 aprile 2012

TEATRO DEI SATIRI
Via di Grottapinta 18, Roma
info e prenotazioni: 06-6871639

Altri articoli:
Intervista a Filippo Giardina
Recensione Miriam De Vita (Mercuzionline)
Recensione da Momento-Sera



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