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domenica 27 marzo 2011

Primavera nuova

Vorrei solo incontrare le tue mani,
lasciare che mi guidino, fin dove vorranno
o che mi stringano, eterne, silenti,
lontano dal tutto in placide notti
finché l'ultima stella non muoia
e l'alba torni a ricordarmi il tuo volto.

Non vedi come tremano le mie
s'agitano nel vuoto di profondi pozzi,
l'acqua alla gola, le dita aggrinsite
inesorabili scivolano su muschi vischiosi;
e il tanfo marcio di funghi e muffe
lacera i sensi, non fatemi respirare!
Eppure, questa carne straziata
ha ancora un'ancora: pensa.
Invano si divincola dall'oscura melma
e vorresti spaccare l'enorme clessidra
quei granelli, quello stridio di sabbia
le orecchie non vogliono più udire;
e allora, niente in un tempo disperso,
niente rimarrebbe, neanche l'attesa.

Cos'è ora quest'inconsueto silenzio?
Son forse morto? Non vedo, non odo
non più respiro, non più sento il freddo,
le ferite hanno smesso di sanguinare
svanito è il tormento alle mie ore. Eppure...
Penso, e son magma vivo di parole, cerco
suoni che più le orecchie udiranno
colori che più gli occhi vedranno
strade che i piedi non percorreranno. Eppure,
ancora scalpita questo vivo pensare:
che il pensiero, elevandosi, divenga eterno?
Portami allora pensiero sugli antichi navigli
fammi percorrere le vie dell'aria
che solcavo in seno al mio vascello,
ah, come si gonfiava allora il mio cuore!
E volavo...

Mi pare di sentire davvero quel sibilo
scuotere le vele e i ciuffi d'erba turbare
tra le foglie vibrare e morire sulla pelle;
pare di vedere gigli inchinarsi al sole
le api corteggiare i fiori e ancora
i sensi inebriare ai morbidi effluvi
dei ronzii dei canti estatico succhiare
brioso ubriacarsi d'ogni tipo di nettare:

- non era la morte; dormivo sognando
macabri pozzi e solitari deliri, mani
protese dalle lunghe dita eleganti
salvarmi, improvvisa luce, primavera.


Matteo Di Stefano

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lunedì 7 marzo 2011

Di notte - Lars Gustafsson

(nella foto: Lo specchio di Umberto Verdirosi)


Guardandomi fuori mi vedo imperfetto,
guardadomi dentro talora nemmeno mi trovo.

***

Come quando di notte alberi e vento
insieme sembrano mossi da un terzo
che è la tenebra fitta che ti è accanto,
allora i tuoi pensieri indietreggiano.

All’orizzonte una luce d’alba.
Esiste per qualcun altro,
da te è lontana;
il suo debole moto è il tempo.

Di notte qualcuno si sveglia,
il suo cuore batte forte.
Non sa piú chi è,
il suo nome non ha piú alcun significato.

Lars Gustafsson
da Sulla ricchezza dei mondi abitati
Crocetti Editore 2010




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venerdì 4 marzo 2011

Il fantasma di una principessa (2)

Era marzo, io m'innamoravo
soffocando nella corsa i deliri,
l'urlo dilaniava i verdi campi,
andava e veniva un fantasma
dalle lunghe dita esitanti
al ticchettio d'attesa alla tastiera,
stringevano un cuore ingeneroso
che mai i palmi le baciò.
Si sarebbero incontrate clandestine
mentr'io volgevo al cielo implori
quelle dita ancora a me ignare.
E poi frementi avrebbero scartato
(dolce candida purezza innocente
le mie mani hanno lo stesso colore)
le missive d'un cavalier senza fiato.

Ah, se rivedo gli affanni
di sere troppo nere per salvarmi
dai turbamenti della ragione:
Cuore, ecco quel ch'è stato!
Quello rubato o quello non dato
quale bacio è stato più freddo?
Di più, certo, il bacio ingannato.

Tenera luce che t'affacci,
ora che i tuoi raggi han forma
di non vani tormenti è ancora
Marzo, al mattino presto, e smanio
di vederlo ancora accanto.

Matteo Di Stefano
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